venerdì 12 ottobre 2007

Le Contrarie in Calabria: il Comitato pro De Magistris contro le primarie del Pd nella regione del triangolo 'ndrangheta-massoneria-politica


Il 14 ottobre, a San Giovanni in Fiore (Cs), il “Comitato pro De Magistris” (http://www.perlacalabria.it/8ottobre) terrà le Contrarie, un’iniziativa pubblica per la difesa della legalità in Calabria, con la partecipazione di movimenti, associazioni e cittadini coesi intorno al movimento antimafia “Ammazzateci tutti”. La manifestazione è stata da subito caratterizzata da un atteggiamento chiaramente ostativo da parte del municipio di San Giovanni in Fiore, che ha impedito che il raduno dei manifestanti proseguisse fino a sera su corso Roma, il luogo più frequentato dai giovani, rilevando l’esistenza di ragioni di ordine pubblico.

Le Contrarie, che coincidono con le elezioni primarie del Partito Democratico, sono previste a partire dalle 9,30 del mattino, su Corso Roma, nei pressi della “Vittoria alata”, fino alle 13.

Dalle 17 alle 21, il Comitato si sposterà nella piazza davanti al comando dei Vigili urbani, sotto il municipio.

Saranno presenti, tra gli altri, Rosanna Scopelliti, figlia del giudice Antonio Scopelliti, ucciso quando stava preparando la richiesta di rigetto dei ricorsi per cassazione di pericolosi esponenti mafiosi, Aldo Pecora, leader di “Ammazzateci tutti”, Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio, autori del libro “La società sparente”, che racconta, con la prefazione del filosofo Gianni Vattimo, i rapporti fra ’ndrangheta e politica in Calabria. Insieme agli altri membri del “Comitato pro De Magistris”, testimonieranno la necessità di assicurare il rispetto della Costituzione, in una terra segnata dalla morte di Fortugno, dalla presenza di numerosi indagati nell’assemblea legislativa regionale e dalla pervasività della ’ndrangheta, di cui la strage di Duisburg rimane simbolo che non può dimenticarsi.

San Giovanni in Fiore è capitale dell’emigrazione e, secondo il quotidiano il Corriere della sera, che fece un’inchiesta pubblicata sul numero del 10 maggio 2004, della degenerazione etica del Mezzogiorno. Entrambi i processi sono alimentati da una gestione spesso personalistica della cosa pubblica; quello stesso atteggiamento che gran parte dell’opinione pubblica, condividendo le inchieste di De Magistris, oggi non riesce più a sopportare.

Così, il Comitato ha scelto di manifestare a San Giovanni in Fiore, a ridosso del 16 ottobre, data dell’omicidio di Fortugno.

Aldo Pecora, fra gli animatori dell’iniziativa, spiega: «Noi non siamo contro il Partito Democratico, avendo scelto chiaramente di rimanere al di fuori dei giochi dei partiti. Ma ci opponiamo a quanto sta avvenendo in Calabria, a proposito di questo partito. Ci sembra che l’annunciato cambiamento della nuova formazione politica non stia iniziando dal basso, come dovrebbe essere secondo le istanze della società civile italiana. Ci pare che nella nostra regione si stia perpetuando lo stesso novero di personaggi del passato, sui quali manca la certezza di una condotta trasparente e pubblica».

Secondo Pecora, «la manifestazione a San Giovanni in Fiore è la riprova che il “Comitato pro De Magistris” non vuole abbassare la guardia e, al contrario, intende andare avanti a sensibilizzare i cittadini perché, a partire dalla Calabria, ci sia la più alta vigilanza sull’amministrazione della giustizia, sulla scelta delle rappresentanze e sull’effettivo riconoscimento dei diritti sanciti dalla Costituzione».

Il “Comitato pro De Magistris” si chiede se la mancata concessione della sala consiliare e di altri spazi proposti al Comune, come il rifiuto della fornitura di corrente elettrica, non sia forse dettata dall’esigenza di salvaguardare le primarie dall’effetto di una manifestazione, pacifica e civile, che intende ragionare sul pericolo che le elezioni del Partito Democratico si traducano nella conferma di vecchi signori del clientelismo, attaccati al potere come i frutti di mare al loro guscio.

Roma, 12 ottobre 2007

Il Comitato pro De Magistris

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