N.B. L'articolo è pubblicato sul sito di Ammazzateci tutti
di Aldo Pecora | |
domenica 14 ottobre 2007 | |
Venghino siòri venghino! Mangiafuoco, tigri del Bengala, elefanti del Tibet, pagliacci, donne barbute e trampolieri: è il Gran Circo della malainformazione calabrese. Come se non bastassero in Calabria la mafia, la malapolitica ed il malaffare, macchè. Ecco che i poteri forti lanciano la controffensiva, e lo fanno – ovviamente – schierando innanzi all'esercito del male quasi dei killer spietati, armati però non di lupara ma di penne (forse di quelle Montblanc, comprate dal Consiglio regionale per i suoi consiglieri pluri-inquisiti?) che scrivono, scrivono, scrivono. Che credono di saper scrivere, ma ti accorgi che non sanno (o non vogliono) neanche leggere. E' questo il più grave dei problemi di questa terra disgraziata. Ci ho pensato a lungo prima di fare questo passo, perché so che è quello che certamente non risparmierà me, i miei amici e la mia famiglia da altre preoccupazioni. Ma devo farlo, e lo faccio in occasione della pubblicazione oggi in primo piano su “Calabria Ora” di una intera pagina, nella quale con titolone a nove colonne “Adesso finanziateci tutti” ci “accusano” di aver preso soldi da quello stesso consiglio regionale pluri-inquisito e per il quale da tempo chiediamo lo scioglimento. All'anima dell'antipolitica! Se questo vuol dire essere contro le Istituzioni, quasi peggio della mafia, allora i calabresi hanno di che ben sperare. Ma non voglio parlare di questo, almeno per ora. Non voglio neanche ragionare su soldi e quant'altro, lo farò più avanti, anche perché, statene certi, questa volta faremo con internet ciò che Peppino Impastato faceva con la sua radio. Voglio approfittarne per aprire un'ampia e circostanziata parentesi sull'informazione, perché a questo punto sono davvero convinto del fatto che la 'ndrangheta calabrese ha di gran lunga superato per potenza e pervasività la mafia siciliana e la camorra campana. Ad onor del vero anche il sottoscritto in prima persona, assieme ad altri ragazzi del Movimento, siamo stati osservati, ascoltati, pubblicati e promossi nelle nostre denunce da questo quotidiano calabrese, al quale certamente anche l'esclusività di tale rapporto di collaborazione ha contribuito notevolmente all'iniziale lancio e successo della nuova testata. Ma è durata poco. Nel nostro caso siamo stati, per così dire, "sedotti e abbandonati" da questo giornale che, ad un certo punto – guarda caso poco dopo la querelle con il diessino Presidente del Consiglio regionale della Calabria Giuseppe Bova – ha cominciato a cambiare linea editoriale fino anche al direttore, lo scorso marzo. |
Oggi Calabria Ora è diretto da Paolo Pollichieni, quello stesso Pollichieni che qualche anno addietro (ai tempi capo redattore della Gazzetta del Sud di Reggio Calabria) fu arrestato e condannato in primo grado con l'accusa di associazione per delinquere e poi assolto in appello. Sappiamo anche che Pollichieni non ha mai avuto grande simpatia per Ammazzatecitutti, lo abbiamo toccato con mano all'indomani della manifestazione del 17 febbraio a Reggio Calabria, quando un cronista dell'Ansa calabrese ha diffuso “erroneamente” la notizia di “soli 500 partecipanti”, in barba agli oltre 20 pullman auto-finanziati arrivati a Reggio Calabria da mezza Italia e dello stesso dato della Questura che aveva stimato le presenze intorno a duemila ragazzi. Nonostante allora la nostra smentita riportata dalla stessa Ansa, con tanto di scuse, Pollichieni, assente alla manifestazione, ritenne per buono
solo il primo dato con evidente mala fede, e scrisse un editoriale che parlava di quella manifestazione antimafia come di un “flop” e titolando “l'antimafia torni una cosa seria”. Meno di un mese e Paolo Pollichieni diverrà il nuovo direttore di "Calabria Ora".
Sotto la sua direzione Calabria Ora si è guadagnata la fiducia del diessino pluri-inquisito vice Presidente della Giunta regionale della Calabria ed Assessore regionale al turismo Nicola Adamo, che ha affidato a Pollichieni un ruolo fondamentale per la comunicazione - supponiamo non a titolo gratuito - in quella obbrobriosa e controproducente campagna pubblicitaria della Regione Calabria firmata da Oliviero Toscani, costata non so quante centinaia di migliaia di euro ai contribuenti calabresi.
Gli italiani, non solo i calabresi, le sanno queste cose? Sarà mai un giornalismo super partes quello di Pollichieni e di Calabria Ora? Avete mai visto un giornale attaccare gratuitamente e ripetutamente un intero movimento antimafia ed “isolare” i suoi attivisti? Forse a questo livello non si è mai arrivati neanche in Sicilia ed in Campania. Lì i giornalisti erano contro la mafia, non contro l'antimafia.
Per fortuna che c'è chi ha ancora oggi il vizio della memoria. La prima vera ed ultima, purtroppo, “Ora” era quella coraggiosissima di Palermo, ed i suoi migliori giornalisti, scomodi giornalisti come Mauro De Mauro la mafia li ha ammazzati... uno aveva la mia età quando l'hanno ammazzato, si chiamava Giovanni Spampinato, collaborava anche con “L'Unità”. Sicuramente il giornalismo d'inchiesta siciliano era sano, vero ed eroico, e la prova ne sono purtroppo le uccisioni di cronisti scomodi quali Beppe Alfano, Pippo Fava, Mauro Rostagno, Mario Francese, Cosimo Di Cristina. E, spostandoci in terra di camorra, come dimenticare Giancarlo Siani, straordinaria penna de “Il Mattino” di Napoli.
Eccoli i miei punti di riferimento, i miei numi tutelari, quando penso oggi al putridume che sta intorno a certi pseudo-giornalisti calabresi.
Per carità, fortunatamente l'informazione calabrese non si ferma a Paolo Pollichieni e Calabria Ora. C'è anche tanta altra stampa seria e coraggiosa in Calabria, ed è l'unica cosa che tiene viva in me ed i miei amici la tenue fiammella della speranza che anima le nostre lotte per la legalità e per la liberazione della nostra regione: in Calabria, per fortuna, ci sono anche i giornalisti (di molte altre testate serie) che non sono contro l'antimafia.
Mi rivolgo allora proprio ai giornalisti di tutta Italia, ai loro sindacati, alle associazioni di categoria, agli editori: siete voi che detenete l'unico passpartout in grado di sconfiggere ogni mafia e potere occulto. I vostri occhi, le vostre orecchie, le vostre bocche, le vostre penne sono l'unico antidoto contro un nemico fatto non solo di omertà e silenzi, ma anche, purtroppo, delle necessarie connivenze e coperture non solo Istituzionali ma anche mediatiche.
Ecco perché ho deciso di mettere in rete questo lungo ragionamento, che è solo il primo di una lunga serie: perché è giusto che su molte cose si conoscano i fatti e le persone, soprattutto prima di acquistare certi giornali, o dare credito a ciò che dicono. E metterò tutto su Internet, lontano dalle censure e dai taglia e cuci giornalistici di tutte le Caste (o Cosche, che dir si voglia). Come metteremo certamente on line, per tacitare questi immondi latrati, il bilancio trasparentissimo delle entrate e delle uscite per l'organizzazione di "Legalitàlia", per il quale siamo tutt'ora indebitati fino al collo, chiedendo contestualmente che si faccia la stessa cosa con il bilancio di Calabria Ora e sfidando a fare parimenti anche il suo direttore Pollichieni, con la sua dischiarazione dei redditi, altrimenti lo faremo noi.
Una cosa, però, mi chiedo e vi chiedo a questo punto: alla luce di tutto ciò che ho scritto, del quale questo è solo “l'aperitivo” e che sono in grado ovviamente di documentare parola per parola, secondo voi Beppe Alfano e Giancarlo Siani scriverebbero mai per "Calabria Ora"?
3 commenti:
Complimenti per il coraggio di esserti espresso, capisco che la Calabria non è la regione dove esprimersi è del tutto naturale e non mi meraviglia quanto scrivi. Io, personalmente ho avuto a che fare con certo soggetto et adepti, ti devo dire, secondo me, la Calabria è in questa situazione anche per merito di tali soggetti che raccolgono consenso tra diseredati e formano branchi di randagi che per natura o per diletto vivono e rovistano nella spazzatura per mangiare. Vedi, si dice che solo montagne e montagne non si incontrano, anche se a volte pure questo non è vero o forse non basta ma...
Consentimi di correggere un errore che ho ravvisato nella tua risposta: I soggetti striscianti non sono nemici dei vari onorevoli, ex ministri, magistrati e imprenditori ma li tengono sotto scopa perché nel loro strisciare hanno raschiato e nel loro portafoglio fradicio conservano gli scheletri di questi signori. E questi si lasciano marionettare a destra e a sinistra perché credono che sia l'unico sistema per andare avanti. Dimostriamogli con i fatti che non è così o che quanto meno non lo è più. E' solo così che i vermi in quanto tali potranno essere schiacciati da un nuovo modo di vivere la vita in Calabria fatto di trasparenza, legalità, amore verso la propria Terra, se stessi e il prossimo.
Piacere di averti letto
Franco Pascale
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